Lo svezzamento. Il parere della nutrizionista

pappe svezzamento

Il nostro viaggio nel mondo dello svezzamento prosegue. Nelle scorse tappe abbiamo parlato di funzioni psico-motorie formazione del gusto, alimentazione e comportamenti corretti. Oggi abbiamo chiesto di intervenire a Francesca Simonella, dottoressa nutrizionista che collabora con il nostro studio per chiederle quali siano gli alimenti da assumere nel primo periodo di vita e conoscere la dieta che lei stessa sta proponendo al proprio bambino.

Cosa rappresenta lo svezzamento

Si tratta di un percorso molto delicato ed importante che deve essere compiuto tenendo conto non solo delle nuove esigenze nutritive del piccolo, ma anche di quelle psico-affettive: aiutarlo ad accettare gradualmente i nuovi cibi è un modo per aiutarlo a crescere.

La dieta del neonato

Nonostante sia impossibile tracciare una dieta ideale per tutti i neonati, in media il fabbisogno energetico giornaliero di un neonato di 6 mesi di età è pari a 600-800 kcal in media, provenienti per  il 50% da carboidrati, 10% da proteine e 40% da grassi. Un neonato, quindi, ha bisogno di meno proteine e più grassi di un adulto.

Già a 7-8 mesi il fabbisogno energetico del piccolo aumenta, coerentemente col fatto che, secondo le linee guida di uno svezzamento tradizionale, può essere inserita la seconda pappa  (in sostituzione ad uno dei pasti a base di latte).

L’accettazione graduale dei nuovi cibi rende il neonato pronto per iniziare a mangiare come mamma e papà dai 12 mesi in poi.

Inoltre, alcuni pediatri promuovono l’auto-svezzamento: un’alternativa allo svezzamento tradizionale, secondo cui il neonato non ha bisogno di seguire un’alimentazione particolare per passare dal latte ai cibi solidi. Tuttavia, l’auto-svezzamento è consigliabile solamente sotto le linee guida del pediatra, che si accerterà prima di tutto di quanto bene mangino mamma e papà in modo che i più piccoli possano prendere esempio dalle abitudini corrette dei genitori.

La prima pappa

Secondo le linee guida dello svezzamento tradizionale, la prima pappa consiste in 200-250ml di brodo denso ottenuto frullando acqua e verdure di stagione, cui aggiungere: circa 30g di carne bianca o rossa da cuocere al vapore (oppure 40g di omogeneizzato di carne), 2 cucchiai di crema di cereali (riso, mais, tapioca, semolino o mix multicereale), 1 cucchiaino di olio EVO e, volendo, anche 1 cucchiaino di parmigiano.

A seconda dei casi, si può aggiungere anche una merenda a base di frutta grattugiata.

Dopo un mese con la prima pappa, si può valutare di sostituire un ulteriore pasto a base di latte con uno yogurt bianco senza zuccheri aggiunti mescolato con un frutto grattugiato (così da introdurre anche la frutta, per chi non l’avesse già introdotta a merenda) oppure con la seconda pappa.

La seconda pappa

La seconda pappa viene preparata come la prima pappa inserendo però, al posto della carne, solo del parmigiano oppure 20g formaggio fresco magro oppure 1-2 cucchiai di legumi cotti e frullati. Nel frattempo, nella prima pappa, la carne può essere alternata con del pesce (10g grammi in più del peso della carne fresca) oppure con mezzo tuorlo oppure con 20-30g di prosciutto cotto senza polifosfati. Il prosciutto conta come carne rossa, la quale, come negli adulti va mangiata massimo 2 volte a settimana.

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